"Voglio spiegarvi una cosa: di Casoli non so niente, quando ho trovato la foto ho chiesto a mia madre perché mio padre era finito in quel luogo. Mi ha spiegato che essendo lui apolide, insieme a greci ed altri cittadini stranieri erano finiti vicino a Chieti in un campo di prigionia assieme ai politici italiani contrari al fascismo."
Sono queste le ultime parole che Miriam Hassid (Mariù) mi scrisse in una mail del 31 luglio 2017. Aveva appena conosciuto il mio progetto e si era subito messa a disposizione per mandarmi del materiale per il sito. Suo padre, Giuseppe Hassid, era tra gli ebrei internati nel Campo di concentramento di Casoli, presente sulla foto scattata a Casoli nell'agosto del 1940. Come accaduto per altri 9 ebrei di quella foto, il padre ebbe la tragica fine di essere deportato e ucciso. Mariù non conosceva molto bene la storia del campo fascista di Casoli. Voleva conoscerla e nello stesso tempo aveva ancora tanto altro da raccontare.
"Per me, basta la tua intervista, sono già comparsa su troppi giornali e lì era giusto perché, tanto per cambiare, mi era preso un attacco di rabbia contro lo Stato ed altro e dovevo dire la mia..." mi salutò scrivendomi "un giorno vi racconterò la storia".
Non avrei mai potuto immaginare che sarebbe stato il nostro ultimo scambio di mail. Ci ha lasciato una grande donna con una grande personalità. Sia il suo ricordo di benedizione.
Giuseppe Lorentini
Scrivi commento
Alex Orsini (lunedì, 19 febbraio 2018 23:51)
Complimenti per il progetto.