"Le pagine meno gloriose del nostro passato sarebbero le più

istruttive se solo accettassimo di leggerle per intero." 

                                                                           Cvetan Todorov

Lettere dal Campo e per il Campo...

Lettere, istanze, provvedimenti di internamento, reclami, testimonianze.

Sopravvissuto alla Shoah: la testimonianza di Mosè Dana. Ebreo deportato da Milano nel lager di Bergen-Belsen con tutta la famiglia

Foto n. 1: da sinistra a destra, Mosè Dana, accanto sua sorella Stella, la mamma Margherita (Malkuna) e il fratello Samuele.
Foto n. 1: da sinistra a destra, Mosè Dana, accanto sua sorella Stella, la mamma Margherita (Malkuna) e il fratello Samuele.

Verso la fine del 1930 a Milano in via Espinasse al numero 5, abitavano alcune famiglie di religione ebraica.

La casa era quella detta di ringhiera cioè alla fine di ogni rampa di scala c’era un lungo ballatoio dal quale si entrava in ogni singolo appartamento che consisteva in due locali, la cucina e la camera da letto. Il bagno era in comune sul ballatoio. Noi abitavamo al terzo piano ed eravamo fortunati perché il nostro appartamento era situato prima dell’inizio della ringhiera, era più grande (3 stanze) ed aveva il bagno interno. Il nostro nucleo famigliare era formato da mio padre Dana Salomone, da mia madre Botton Malkuna che noi chiamavamo Margherita. Poi venivo io, Moshè Moise, che nel 1938 avevo 7 anni, mio fratello Samuele di 5 anni e mia sorella Stella di un anno. Poi c’erano i nonni, genitori di mio padre, Michon (Moshè) Dana ed Ester Sarfatti. Noi bambini eravamo nati a Milano ma la mia famiglia proveniva da Istanbul e in casa parlavamo in ladino (un dialetto giudeo-spagnolo) perché come tutti gli ebrei di Istanbul, erano discendenti degli ebrei cacciati dalla Spagna nel 1492 a seguito dell’Inquisizione.

Mia madre la chiamavamo Mercada che significa comprata perché da bambina era stata molto malata e a quei tempi in Turchia quando un bambino stava male si fingeva di venderlo e poi di ricomprarlo in modo da salvargli la vita.

Lungo la ringhiera, alla seconda porta abitava la famiglia della sorella di mia madre, Fortuna con il marito Josef Gallico e due figlie Ester e Fanny. Dopo di loro abitava la famiglia Coen, composta da una signora vedova che noi chiamavamo Madame Rachel, con due figli già adulti, Roberto e Luisa. Nella ringhiera a fianco abitava il fratello di mio padre, Shabatai che era il più giovane, con la moglie Zaffira che veniva da Izmir. Avevano una figlia, Stella (dopo la guerra nacque la seconda figlia, Rosa). Nell’appartamento successivo abitava un altro fratello di mio padre, Vitali, il quale aveva sposato una ragazza di religione cattolica ed avevano una figlia di nome Stella.

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Lettera di Abrahamson Betti a suo marito Fuerst Arturo, entrambi moriranno ad Auschwitz-Birkenau il 06.02.1944. Segue una sua istanza. (Busta 2, Fasc. 69)

Trascrizione della lettera

August, 10.08.1943

 

Mein lieber Bojan!

 

Gestern erhielt von deiner Schwester Sasa eine nette Karte. Sie hat mich sehr erfreut, umso mehr, da mir ihr Name bekannt, die Trägerin jedoch nicht. Mit heutiger Post sende ich die „Lesestunde“ vom Juli! Dieser Tage kommen in der Müllerstube meine Bücher aus Berlin an und vielleicht finde welches, was du dir gewünscht. Bis ich weiß, dass du Hochlandräuber erhalten hast, lasse dir sofort wieder ein Buch zugehen. In letzter Zeit kommt deine Post so spärlich wie nie und ich warte doch so sehr auf deine Nachricht. Dein Brief in kroatischer Sprache ist auch noch nicht angekommen, Gott weiß, wo er steckt. Saja schreibt, dass es dir gut geht, doch bin ich in ständiger Sorge um dich. Es ist mir eine Qual, dass ich dir nichts helfen kann. Ich träume ständig davon, ob es möglich ist, dass wir noch mal so schöne sonnige Tage und kalte Mondnächte mit Kartenspiel und Gesang erleben können. Werden wir noch so froh ins Leben blicken können, oder bleibt die Schwere dieser Zeit an uns haften? Ich, mein Freund, wir sind ja so verschieden geworden, mit dem Wenigsten zufrieden, mir möge uns ein gütiges Geschick erlauben unsere Kameraden zum Sommer 40 hier wieder zu sehen. Hier gehen die Ferien von dannen, bald ist Ende. Wir sprechen oft von dir und sie behauptet noch immer, dass du ihr Thomak bist. Sonst habe oft meinen Spaß mit ihr. Vor einigen Tagen besuchte mich ein Jugendbekannter. Er war Hochschüler als ich in Puppis Alter war und sein Bruder war mein Spielgefährte. Und da fragt mich Puppi – du Mutti wie alt war der Herr als du in meinem Alter warst? Da sagte ich, ungefähr 20-21 Jahre – und da gibt sie mir die Antwort – Aber Mutti, so alt schaut er wohl nicht aus, er hat noch alle Zähne. Kannst dir denken, wie wir gelacht haben. Sie taxiert das Alter nach den Zähnen. Stanko ist aber nie zu Hause, er geht früh weg, kommt zu Mittag, schlingt das Essen hinunter und fährt schon wieder und kommt erst spät abends. Er ist jetzt vollauf beschäftigt. Mein Leben verläuft aber ganz monoton mit der täglichen Arbeit. Kino und ein Buch ist meine einzige Zerstreuung. Die Umgebung von Cham ist mir so nah, und doch kenne sie kaum. Es fehlt mir die Zeit dazu und wenn ich Zeit hätte, bin ich zu müde. – Du hast gewiss die Gute vor Augen, die immer lustig war und immer etwas arrangierte. Das bin ich längst nicht mehr! Aber wenn du einmal kommst, vergess ich bestimmt alles Schwere und will mich auch am Augenblicke erfreuen. Doch wann wird das sein. Ich wünsche mir so ein Wiedersehen, ach so sehr! Schreib mir bald bald und viel. Bis die Paketpost für Italien über das rote Kreuz offen ist, sende ich ein Paket. Schreib mir, was du brauchst. Viele Grüße von uns allen! Herzlich umarmt dich deine Jutta. Viele tutti „od male deve“

Traduzione in italiano della lettera*

Mio caro Bojan!

Ieri ricevetti una simpatica cartolina da tua sorella Sasa. Mi ha dato molta gioia, tanto più perché, il suo nome mi è noto ma non colei che lo porta. Con la Posta di oggi invio la „Lesestunde“ (Ora di lettura) di Luglio. In questi giorni arrivano alla Müllerstube i mei libri da Berlino e forse ne trovo qualcuno, che tu desideri.

Quando saprò che tu hai ricevuto Hochlandräuber (Banditi di Montagna) ti invio subito un altro libro. Negli ultimi tempi la tua posta arriva col contagocce mentre io vivamente aspetto tue notizie. Anche la tua lettera in croato non è arrivata. Dio solo sa dove si trova. Saja scrive che stai bene, ma io continuo a preoccuparmi per te. Mi tormenta il fatto di non poterti aiutare. Continuo a sognare che sia possibile rivivere insieme belle giornate di sole e fredde notti di luna giocando a carte e cantando. Potremo guardare ancora alla vita così felici o la difficoltà di questo periodo ci sovrasterà? Io, amico mio, noi siamo già diventati così diversi, contenti del minimo, mi auguro che un destino favorevole mi permetta di rivedere qui i nostri compagni nell’estate del 40. Qui le ferie stanno volgendo al termine, presto arriverà la fine. Noi parliamo spesso di te e lei sostiene sempre che tu sei il suo Thomak. Come al solito mi diverto spesso con lei. Alcuni giorni fa mi è venuto a trovare un conoscente d’un tempo. Frequentava l’università quando io avevo l’età di Puppi e suo fratello era mio compagno di giochi. E Puppi mi chiede, Mamma quanti anni aveva il signore quando tu avevi la mia età?’ E io rispondo, ’Circa 20-21 anni’ – e lei risponde - "Ma Mamma, non sembra così  vecchio, ha ancora tutti i denti". Ti puoi immaginare le nostre risate. Misura l’età coi denti. Stanko non è mai a casa, esce presto, torna a mezzogiorno, mangia in  fretta e se ne va e torna la sera tardi. È completamente occupato. La mia vita invece scorre interamente monotona col lavoro giornaliero. Cinema e un libro le sole distrazioni. I dintorni di Cham mi sono molto vicini, eppure non li conosco. Mi manca il tempo, e se anche tempo avessi, sono troppo stanca. Tu hai ancora il buon ricordo di me che scherzava sempre  e sempre organizzava qualcosa. Così non sono più!  Ma se una volta vieni, dimentico certamente ogni tristezza e mi rallegrerò alla tua vista. Ma quando sarà?  Desidero un incontro così ardentemente! Scrivimi presto presto e molto. Fintantoché la posta per l’Italia è aperta tramite la Croce Rossa, mando un pacchetto. Scrivimi di quello che ti serve. Tanti saluti da tutti noi! Ti abbraccia affettuosamente la 

Tua Jutta. Viele tutti “od male deve“

 

*La traduzione dal tedesco all'italiano è stata fatta dalla prof. Wanda Mafezzoni

Traduzione della lettera dal serbo-croato al tedesco*

Mein liebster Ante,

 

ich erinnere mich gerne an dich, weil du mir der Liebste von allen bist und mir keiner so ein gutes Gefühl gibt wie du, nur in dir sehe ich die Freude. Ich hoffe, dass sich eines Tages mein Traum (Glück), auf das ich solange warte, erfüllt. Mein Herz würde sich erfüllen, wenn wir uns wiedersehen würden. Mein Herz Liebster, wenn ich mich an unsere letzten Treffen erinnere, denke ich daran, wie glücklich du mich machtest. Ich habe sehr gelitten, als du von mir gingst, aber wir haben auch diese Hürde überwunden und sehen in eine gute Zukunft, falls es uns gelingen sollte. Mein Herz verlangt nach nichts Anderem, als nach dir, das rede ich mir immer ein. Mein Ante ich habe den Brief vom neunten August bekommen, welchen du mir letzten Monat zugeschickt hast. Du wartest auf meinen Brief, hast du geschrieben. Ich freue mich,  dass du nicht wartest auf meine Briefe zu antworten, wenn du genügend Zeit dafür aufbringen kannst. Mich macht es sehr glücklich, dass du gesund bist. Mein Ante, du hast mir von Mile geschrieben, dass du noch keine Antwort von ihm bekamst, es könnte sein, dass er auf Reisen ist. Mileva hat mir geschrieben und ich habe ihr geantwortet. Kosovka fragt nach mir, ob ich in meiner Heimatstadt (Ort) bin, ihr muss ich auch noch antworten. Mein Herz, ich habe ein Schreiben auf italienisch bekommen, welches am 30 geschrieben wurde. Ich weiß, dass du deine Heimat vermisst hast und dort deine Freunde auf dich warten, welche dich ebenfalls vermisst haben, besonders ich, die ich so lange auf dich wartet. Mein Herz, du weißt selber wie schwer es ist, sich voneinander zu trennen, wenn man sich seit seiner Kindheit lieb gewonnen hat. Ich erinnere mich wie schwer es dir fiel, dich von mir zu trennen und du um mich weintest. Mein liebster Ante, trotz deiner Vorwürfe, dass ich dich schnell vergessen würde und deines mangelnden Vertrauens in meine Zuneigung zu dir, denke ich wie folgt: Für mich bleiben die Zufriedenheit und alle Möglichkeiten bestehen. Alle schönen Dinge der Welt würden mich nicht glücklich machen, wenn ich mir ein Leben ohne dich vorstellen müsste, aber du glaubst mir nicht, weil du nicht in mich verliebt bist, deswegen wäre ich glücklicher, wenn ich dich nicht lieben würde oder die Liebe zumindest auf Gegenseitigkeit beruht. Mein Herz, wenn ich dich vermisse, schaue ich mir Bilder von dir an und küsse sie. Mein Herz, ich würde mir wünschen, öfters von dir zu träumen, vor allem wie wir uns wieder begegnen, aber immer wenn ich im Traum auf dich treffe, werde ich wach. Ich denke viel an dich, wie du an mich; ich bedaure, dass du meine Briefe nicht immer bekommst. Ich würde mir wünschen von dir jeden dritten Tag einen Brief zu bekommen. Bis jetzt hat mir Marko geholfen auf italienisch zu schreiben, aber Marko wird bald weiterziehen, weil sich das Wetter beruhigt hat, denn er fürchtet Vito, der sein Konkurrent ist. Mirjana sagt immer, dass du bald wiederkommst, sie ist öfters bei uns. Onkel Jure ist auf das Schiff gegangen, aber nicht, weil er wollte, sondern weil er musste, wegen des schlechten Wetters am Meer. Das Leben als Fischer ist schwer. Mein Herz, wenn du wiederkommst wird es salzige Sardellen geben. Mein Liebster, ich kann nicht mehr warten, ich warte schon voller Freude auf deinen Brief, welchen du mit niedlichen kleinen Buchstaben schreibst. Ich habe keinen guten Füller (Stift), weshalb meine Schrift nicht sehr schön ist. Schöne Grüße von deinen Freunden, von deiner Patentante Mirjana und Bene Stipe Blazenke. Viele Grüße in Liebe, deine Zara.        

 

*La traduzione dal serbo-croato al tedesco è stata fatta da Mario Ivanovic 

Traduzione dal tedesco all'italiano*

Mio carissimo Ante,

ti ricordo con piacere, perché tu mi sei di gran lunga il più caro e nessuno mi infonde un sentimento così benefico come te, solo in te trovo gioia. Io spero che un giorno il mio tanto desiderato sogno (felicità) si avveri. Il mio cuore sarebbe colmo di gioia, se noi ci rivedessimo. Mio amatissimo, ricordando il nostro ultimo incontro, ripenso a quanta gioia tu mi hai dato. Ho sofferto molto quando tu te ne sei andato, ma abbiamo superato anche questo ostacolo e guardiamo, se possibile, verso un futuro positivo. Il mio cuore non desidera altro che te, me lo dico continuamente. Ante mio, ho ricevuto la lettera del 9 agosto che tu mi hai spedito il mese scorso. Tu hai scritto che  aspetti la mia lettera. Mi rallegro che tu non tardi a rispondere alla mia lettera, quando il tempo te lo permette. Mi rende molto felice (sapere) che stai bene. Ante mio, mi hai scritto che Mile, non ti ha ancora risposto, può darsi che sia in viaggio. Mileva mi ha scritto e io le ho risposto. Kosovka chiede di me, se sono al mio paese, a lei devo ancora rispondere. Cuore mio, ho ricevuto uno scritto in italiano, che era stato scritto il 30. So che ti manca la tua patria e che ti aspettano i tuoi amici, che a loro volta hanno sentito la tua mancanza, specialmente io, che da tanto tempo ti aspetto. Cuore mio, tu stesso sai quanto sia difficile separarsi quando fin dall’infanzia si è innamorati. Mi ricordo come è stato difficile per te separarti da me e come piangevi per me.

Mio carissimo Ante, malgrado tu sostenessi che ti avrei dimenticato in fretta e la tua mancanza di fiducia nella mia  attrazione per te, penso questo: resto soddisfatta e ottimista. Tutte le cose belle di questo mondo non mi renderebbero felice, se dovessi immaginarmi una vita senza di te, ma tu non mi credi perché tu non sei innamorato di me, quindi io sarei più felice se io non ti amassi o, almeno, se l’amore fosse reciproco. Cuore mio, quando tu mi manchi, mi guardo le tue foto e le bacio. Cuore mio desidererei sognare più spesso di te, sopratutto di come ci rincontreremo, ma ogni volta che in sogno ti incontro, mi sveglio. Penso molto a te, come tu (pensi) a me; mi dispiace che tu non riceva sempre le mie lettere. Desidererei ricevere una tua lettera a giorni alterni. Finora Marko mi ha aiutata a scrivere in italiano, ma Marko se ne andrà tra poco, perché il tempo è migliorato siccome lui teme Vito, che è il suo rivale. Mirjana viene più spesso da noi e dice che tu tornerai presto. Lo zio Jure si è imbarcato perché doveva, senza averne voglia, a causa del brutto tempo in mare. La vita dei pescatori è dura. Cuore mio, quando tu verrai ci saranno acciughe salate. Carissimo, aspetto con impazienza e piena di gioia che la tua lettera arrivi, scritta con i tuoi deliziosi piccoli caratteri. Non ho una buona penna, per questo la mia calligrafia non è molto buona. Cordiali saluti dai tuoi amici, da tua zia Mirjana e da Bene Stipe Blazenke.

Molti saluti  con affetto, la tua Zara

 

*La traduzione della lettera dal tedesco all'italiano è stata fatta dalla prof. Wanda Mafezzoni

LA TRADUZIONE DALLO SLOVENO ALL'ITALIANO È STATA FATTA DA Sandi Volk

 

Vrhnika, 12/VIII/43 (O 42)

Caro Jože

ad ora sono già quattro giorni che non abbiamo avuto nessuna posta e mi pare tanto tempo. Le ultime notizie erano abbastanza buone e Dio faccia che siano sempre così. 

Come ti ho già scritto la mamma è all'ospedale. Sai a casa era penoso guardarla perché le faceva molto male e non poteva neppure mangiare nulla. È andata con difficoltà ma in fondo è stato meglio così perché se avesse aspettato ancora un giorno o due l'avrebbe sicuramente soffocata. Tu non sai quanto è stata felice di vedermi quando ieri siamo andate con Ania a trovarla. Io ero così felice che potesse già parlare chiaramente che mi è parso come se mi si fosse tolta una pietra dal cuore. La mamma è stata molto buona con me, ma lo sarebbe sempre, ma che vuoi farci se si lascia convincere così facilmente da qualsiasi persona. Ma non fa nulla perché di mamma ce n'è comunque una sola. Tu non sai quanto ci manca a casa, soprattutto da me perché cucino e se accontento uno, scontento qualcun altro. Solo Stane è contento della mia cucina. La mamma viene comunque a casa sabato. Credo a mezzogiorno. Oggi sono andati a trovarla papa e Mici. È venuto poi anche Leonuò a mangiare di tutto e ha un appetito come non aveva da tempo. Domani ci vado io e di nuovo Stane che verrà direttamente dal lavoro. Sabato sarà comunque a casa e sarà tutto a posto. 

Questa settimana non sono ancora mai andata da Angela e Janko, ho solo parlato ieri con lei mentre partivo da Lubiana. Janko era tutto un sorriso quando mi ha visto. Pensavo di andare domani mattina ma devo cucinare la colazione a papà prima che vada a lavorare. Ma le ho scritto già tre lettere questa settimana così che se non parliamo direttamente lo facciamo per iscritto. La prossima settimana però andrò sicuramente per due giorni, naturalmente se la mamma starà bene, altrimenti per un giorno. 

Angela mi fa leggere la maggior parte delle tue lettere. Che tu mi creda o no mi sono di conforto. Soprattutto perché vedo che mi ricordi ancora. Grazie. 

Ti salutano il sig. Kuližnik, Stane. Leon, Janko e più di tutti io, tua sorella Zofi

DI LATO ALL'ULTIMA PAGINA

Tone di Bl. Brezovica ha preso 15 anni di trasferimento.

Di seguito, alcuni "provvedimenti di internamento" per i "sudditi nemici" ex-jugoslavi.

Provvedimento di internamento per Juric Sine fu Josip, (Busta 3, Fasc. 94)
Provvedimento di internamento per Juric Sine fu Josip, (Busta 3, Fasc. 94)
Provvedimento di internamento per Kalik Jovo fu Stefano, foglio 1,  (Busta 3, Fasc. 95)
Provvedimento di internamento per Kalik Jovo fu Stefano, foglio 1, (Busta 3, Fasc. 95)
Provvedimento di internamento per Kalik Jovo fu Stefano, foglio 2,  (Busta 3, Fasc. 95)
Provvedimento di internamento per Kalik Jovo fu Stefano, foglio 2, (Busta 3, Fasc. 95)

      

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