ll Sig. Liberato Ricci, intervistato dalla figlia Maria Carmela, racconta degli slavi internati nel seminterrato del palazzetto di don Innocenzo Tilli, in Via del Fiore. Era il 1943 e all'età di 13 anni non poteva sapere chi fossero, ma ricorda bene che un giorno, uno di loro mancò all'appello, perché fuggito da poco. L'internato fu subito riacciuffato, picchiato alla testa col calce del fucile e riportato nel campo. Altri suoi ricordi, sono legati alla guerra, agli sfollati che si rifugiarono nelle cantine di Palazzo Tilli e ad altre vicende di quel periodo.
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