Saluti istituzionali del sindaco di Torricella, Carmine Ficca.
Ne discutono con l'autore: Mario Setta (storico dell'Associazione 'Il Sentiero della Libertà/Freedom Trail'), Manuele Gianfrancesco (storico).
Modera: Cecilia Di Paolo (sezione ANPI 'Domenico Troilo' di Gessopalena, Direttivo ANPI provinciale di Chieti).
Registrazione video del dibattito dal titolo Presentazione del libro di Giuseppe Lorentini "L'ozio coatto. Storia sociale del campo di concentramento fascista di Casoli (1940-1944)", Ombre Corte, Verona 2019, registrato a Torricella Peligna (chieti) lunedì 12 agosto 2019 alle 17:55.
Sono intervenuti: Icks Borea (attore teatrale), Cecilia Di Paolo (appartenente alla sezione ANPI 'Domenico Troilo' di Gessopalena, direttivo ANPI di Chieti), Carmine Ficca (sindaco del comune di Torricella Peligna), Manuele Gianfrancesco (storico), Mario Setta (storico dell'Associazione "Il sentiero della libertà"), Giuseppe Lorentini (autore del libro).
Tra gli argomenti discussi: Storia.
La registrazione video di questo dibattito ha una durata di 1 ora e 22 minuti.
Il contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
Giuseppe Lorentini
L'ozio coatto
Storia sociale del campo di concentramento fascista di Casoli (1940-1944)
pp. 163
€ 14,00
isbn 9788869481291
Il libro
"Io sempre vissi dal lavoro e non posso più sopportare l'ozio coatto dell'internamento". Casoli, 22 settembre 1942.
Casoli, cittadina abruzzese in provincia di Chieti, si erge arroccata su una collina alla destra del fiume Aventino ai piedi del massiccio della Maiella. Nell'aprile del 1940 fu scelta dal ministero dell'Interno per allestirvi una struttura per internare "ebrei stranieri"; questa divenne un campo fascista attivo dal 9 luglio 1940. Nei primi giorni di maggio del 1942, gli internati ebrei vennero trasferiti nel campo di Campagna (Salerno) e a Casoli arrivarono gli "internati politici", per la maggior parte civili "ex jugoslavi" originari delle terre di occupazione italiana in Jugoslavia.
Analizzando i fascicoli personali di quasi tutti gli internati, conservati presso l'Archivio storico comunale di Casoli, e confrontandosi con la storiografia e le fonti relative al periodo, Lorentini ripercorre la storia del campo facendo emergere il profilo dei prigionieri, le loro biografie, la vita quotidiana, le pratiche della comunicazione, il rapporto con la comunità cittadina, ma anche i problemi amministrativi e organizzativi riguardanti la sua gestione. La ricerca storica del campo di Casoli ci restituisce, come in un'istantanea, una pagina finora oscura dell'internamento civile fascista come spazio delle pratiche della politica razziale e di repressione operata dal regime, come laboratorio del razzismo fascista a livello locale.
L'autore
Giuseppe Lorentini è ideatore e responsabile curatore del Centro di documentazione on line sul campo di concentramento fascista di Casoli (1940-1944), www.campocasoli.org. Ha ottenuto il doppio titolo di Laurea Magistrale/Master of Arts in Scienze storiche nell'ambito del corso integrato italo-tedesco tra l'Università di Bielefeld e quella di Bologna (BiBoG). Nel dicembre 2018 ha ricevuto il DAAD Preis, il prestigioso premio del "Servizio Tedesco per lo Scambio Accademico".
Scrivi commento