Il Convegno di studi Memoria e internamento civile nell’Italia fascista, che si svolgerà a Casoli il prossimo 27 gennaio 2018, rappresenta un momento di confronto storiografico attorno alle varie manifestazioni delle memorie e delle rimozioni repubblicane del ventennio fascista. Una prima sezione si concentra sulle specificità del caso italiano con l’intento di costruire un quadro di riferimento generale all’interno del quale poi discutere i vari casi studio della seconda sezione il cui focus è il sistema di internamento fascista.
Nell’ultimo decennio il modello concentrazionario fascista è diventato oggetto di discussione e approfondimento storico. Agli studi pioneristici di Capogreco (I campi del Duce. L’internamento civile nell’Italia fascista (1940-1943), Einaudi, Torino 2004) si sono affiancate ad esempio alcune analisi piuttosto convenzionali come nel caso di Anna Pizzuti (Vita di Carte. Storie di ebrei stranieri internati dal fascismo, Donzelli, Roma 2010) e, più recentemente, con il progetto sui campi fascisti (http://www.campifascisti.it) si sta lavorando ad una mappatura complessiva del fenomeno, o meglio, ad un centro di documentazione on line sull’internamento e la prigionia. Inoltre, disponiamo di diversi contributi regionali e locali che, tutto sommato, risentono di una impostazione metodologica alquanto debole tanto da alimentare la continuità discorsiva di una lettura “leggera” del sistema di internamento civile fascista. La storiografia ha più volte sottolineato la difficoltà di studiare il sistema concentrazionario fascista per via della difficoltà sottese alla mancanza di fonti. Infatti, oltre ai fondi presenti presso l’Archivio Centrale dello Stato (Direzione generale della pubblica sicurezza) e di quelli custoditi nell’Archivio del Comitato Internazionale della Croce Rossa con sede in Ginevra, già ampiamente oggetto di analisi nei lavori di Capogreco, disponiamo di pochissime informazioni a livello regionale e locale. Diversa la situazione per il campo di concentramento ubicato nel corso del secondo conflitto mondiale nella cittadina di Casoli.
Grazie al lavoro di Tesi di Laurea Magistrale di Giuseppe Lorentini (Università di Bologna e Università di Bielefeld) sul campo di concentramento di Casoli si dispone ora di una grande mole di materiale documentaristico confluito nel portale open access www.campocasoli.org. Il suddetto portale rappresenta un importante contributo didattico e di diffusione scientifica.
In primo luogo, esso è uno strumento di studio utile alla ricerca scientifica delle fonti e al dibattito storiografico sull’internamento civile durante il fascismo. In secondo luogo, la divulgazione delle informazioni in esso contenute e condivise attraverso i social network contribuisce a diffondere una storia ancora poco nota intorno alla realtà dei campi fascisti. Infine, riproduce un “museo” telematico per la conservazione e la promozione di una cultura della memoria.
Il sito costruito e curato dal Lorentini è una prima messa a punto documentaristica di un progetto scientifico di più largo respiro volto a superare l’impasse di un certo dirigismo storicistico presente in molti lavori sul tema. Accanto all’enorme mole di lavoro documentaristico già realizzato e in continuo aggiornamento, il giovane storico di Casoli sta studiando il campo di Casoli come spazio delle pratiche della politica razziale del ventennio. La minuziosa documentazione sull’amministrazione del campo, le specifiche dinamiche nell’azione delle autorità locali permettono da una parte di guardare alla storia del campo come laboratorio del razzismo fascista a livello locale, individuarne traettorie particolari e specifiche valenze generali. D’altra parte, lo studio delle cartelle personali degli internati permette una visione interna del sistema concentrazionario fascista. Il materiale selezionato dal Lorentini può contribuire così ad aprire una nuova stagione di riflessione sull’internamento fascista.
Materiale informativo da scaricare per la diffusione e la condivisione:
Brochure del programma del Convegno di studi
Relatori del Convegno
Si ringraziano per il contributo al Convegno:
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